Cronaca del retrofit elettrico di un mito italiano (e non solo) Non so voi, ma ogni volta che vedo un vecchio cinquino abbandonato in qualche sfasciacarrozze mi prende una stretta al cuore. Il cinquino fa parte della storia dItalia più o meno come Garibaldi, le gambe della Loren e quelle di Bartali. Insomma, una piccola grande idea che ha insegnato a generazioni di Italiani a guidare e che ha portato, insieme alla seicento alla motorizzazione di massa dei nostri cittadini. Vedendo questultima con i nostri occhi non sembrerebbe poi una cosa enormemente positiva ma quarantanni fa una vetturetta in grado di portare le famiglie (almeno quelle pieghevoli, come la mia) in campagna ed i papa al lavoro giorno dopo girno costitui una vera e propria rivoluzione. A partire da metà degli anni sessanta è stata, in molte famiglie, anche la prima seconda macchina, quella di LEI, una cosetta carina, simpatica e robusta, con abbastanza spazio per un paio di bamibini e la spesa del giorno Certo: era milioni di anni fa.. Pure, circolano ancora in Italia circa 300.000 fiat cinquecento dei 5 milioni costruiti. Amatissime, coccolatissime, super protette da acqua e RUGGINE la vera, grande ed UNICA nemica delle piccolette. Ma ogni anno, a causa delle normative che chiudono il traffico urbano alle euro zero, decine di migliaia di cinquini finiscono la loro vita ingloriosamente, sotto una pressa o, piu probabilmente smontati pezzo pezzo per i ricambi. Ecco che lidea del retrofit elettrico del cinquino trova un motivo i più per essere portata avanti. Ma analizziamo questa vetturetta dal punto di vista di una conversione elettrica. Lauto
elettrica ideale da città e per piccole puntate nellinterland
o nelle tangenziali ( commutino
Il cinquino
elettrico, a parte lirresistibile simpatia, rispecchia perfettamente
tutti questi punti: In
... Ma come si fa? In Italia è difficile, per i soliti nodi gordiano-amministrativo-burocratici del bel paese. Nodi che andrebbero tagliati con un intervento diretto del legislatore per il quale insieme ad altri di Aspo Italia ho elaborato una proposta di emendamento alla approvanda Bersani bis. E nel frattempo? Si può realizzare il proprio cinquino elettrico e farselo omologare alla sede Italiana del TUV (Ente di certificazione tedesco) per poi immatricolarlo con targa tedesca ed infine ri-importarlo in Italia, il tutto ad un costo di alcune migliaia di euro. Oppure,
come ho deciso di fare io, creare una associazione ad hoc, di realizzazione,
collaudo e sperimentazione nel settore dei veicoli elettrici, farsi rilasciare
una targa prova, assicurarla (costosamente) e circolare in via provvisoria,
facendo tutte le possibili pressioni perché il nostro In italia
avere una idea nuova o almeno originale e mettersi in testa di realizzarla
significa una marcia in salita. Vi voglio risparmiare la cronistoria delle
innumerevoli visite, telefonate, spiegazioni, scartoffie, bollettini,
litigate, proteste, necessari ma si può fare ed il cardine su cui
la rugginosissima porta della pubblica amministrazione ha girato, il grimaldello
capace di scassinarla è stato proprio lui, il cinquino. QUANDO
e solo QUANDO ho spiegato QUALE Davvero, davvero: Capito quello le strade sono andate in discesa ed anzi devo qualche ringraziamento proprio allimpegno immediato e diretto dei funzionari, che ha permesso di fare i primi giri con il cinquino. Si, si, direte voi, ma COME SI FA a convertire una cinquecento in auto elettrica? Sintesi: non ce niente di difficile, il difficile è trovare qualcuno che lo sappia fare NEL NOSTRO PAESE. Ma in altri paesi, dove le normative sono meno rigide, si è fatto e si sta facendo, in buona parte, come un bricolage evoluto. In effetti,
lunica prescrizione è quella di avere una certa capacità/conoscenza
nel settore elettrotecnico. La principale complicazione, che
è ladattamento del motore elettrico al vecchio cambio è
facilmente affrontabile da una delle tante ditte che fanno adattamenti
meccanici, flange riduttori etc.etc.etc. Il cambio del cinquino, infatti
è elementare e leggerissimo ed assorbe una quantità ridicola
di energia, lasciandolo si possono utilizzare motori elettrici con Si, si, si ma QUANTO costa un retrofit elettrico? Ottima domanda: La risposta, in sintesi, è: DIPENDE. SE siete dei fissati del recupero/riciclo, dei fissati del bricolage elettrico, avete tempo e pazienza a volontà e infine riuscite, in qualche modo, a farvi immatricolare il trabiccolo, POTREBBE costare un paio di migliaia di euro ( Meno se siete cosi bravi da farvi un controller da soli, riuscite a cannibalizzare il motore di un ascensore dimesso, trovate qua e la i componenti elettronici e riuscite ad assemblarli senza finire arrostiti/fulminati etc.etc). Piu probabilmente, si va da circa 5000 euro per un buon retrofit fatto nel garage assemblando pezzi e componenti elettrici con un nome ed un cognome a circa 12.000 euro con componenti di buona qualità e di marche note e batterie esotiche, al litio-polimeri ( come il cinquino), litio ioni, Zebra, Nichel Idruri etc.etc.). SE non si fa da se a questi costi vanno aggiunti quelli dellassemblatore, che ,mediamente, impiegherà una settimana di lavoro. E bene chiarire che questi sono i costi per UN prototipo, costi che calano MOLTO rapidamente se si realizzano NUMEROSE conversioni luna uguale allaltra, questo essendo appunto lo scopo statutario della neonata EuroZev. E anche importante chiarire come, a parte le batterie, il resto delle componenti della conversione sono un acquisto UNA TANTUM: UN motore elettrico ad induzione ha un rating di circa 100.000 ore di durata, che in città si possono tradurre in circa 3.000.000 di Km. La revisione del motore consiste, in pratica, nello smontaggio e nella sostituzione dei cuscinetti, qualche ora di lavoro. E poi via per altri 3.000.000 di km. Insomma la conversione elettrica di un veicolo endotermico richiede anche la conversione ( per meglio dire labbandono) delle idee e dei concetti che ci sono familiari quando pensiamo alle auto tradizionali. Niente piu
tagliandi, filtri dellolio, candele, iniettori, radiatori, marmitte
catalitiche, etc.etc.etc. Il costo iniziale della PRIMA conversione verrà
ammortizzato, rapidamente, dal risparmio nella circolazione ( i veicoli
elettrici sono EFFICIENTI, circa tre volte più di un veicolo con
motore Le conversioni successive potranno essere fatte, semplicemente, trasferendo la componentistica elettrica su unaltra autovettura, con costi frazionali rispetto alla prima. Ma come si guida unauto elettrica e quanta autonomia ha? Anche qui la risposta è: dipende!! Dipende, tra laltro, dal tipo di motore elettrico prescelto, dalle sue caratteristiche di coppia e potenza, dal numero qualità e quantità di batterie a bordo etc.etc. Il cinquino elettrico è stato concepito e realizzato per avere prestazioni paragonabili al cinquino originale e per il massimo di efficienza nei limiti del budget e dei tempi che ci eravamo dati. La scheda tecnica è riassumibile cosi:
Ma come si guida? Come un
cinquino normale: abbiamo mantenuto il cambio, pregi e difetti, del cinquino.
Qualcheproblema nel cambiare ce: bisogna ri-imparare a fare
la doppietta (obbligatoria con il cinquino) con il motore elettrico. Se
non si ha fretta si può tranquillamente partire in terza altrimenti
si parte in seconda, si cambia rapidamente in terza e si usa la terza
fino ache non ci si ferma. Solo negli allunghi oltre i 65 allora
conviene la quarta. Non ho ancora dati sulla Guardate il video di presentazione del cinquino su YouTube. Un altro video preso dall'interno dell'abitacolo del cinquino Il primo video di presentazione fatto solo pochi giorni dopo il giro di prova. L'album fotografico del Cinquino |
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